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Are We Really Polarized?

Un’America moderata e senza partito

Non si trattava ancora in realtà di una polarizzazione effettiva. Piuttosto di una forma di antagonismo “ideologico” ispirato da temi specifici - dalle tasse all’aborto alla difesa nazionale - che agivano in un certo senso da segnali per gli elettorati liberal e conservatori, su quale fosse il partito che meglio ne poteva rappresentare il portato ideologico.

Ebbene, in questa ricerca – curata, per i tipi della Brookings, da Richard Walker, in collaborazione con Morris P. Fiorina della Hoover e Matthew S. Levendusky della Yale University - si sostiene come in realtà l’elettorato americano sia assai meno spaccato di quanto lascerebbero sospettare le istanze assunte dai gruppi dirigenti e dai nuclei culturali dei due partiti principali.

cleavages della società americana sono cioè fratture meno profonde e più trasversali di quelle rappresentate dalla proposta politica di Democratici e Repubblicani. I partiti insomma non capiscono più la società o ne interpretano con sufficiente profondità la complessa rticolazione.

Questa percezione di un elettorato più polarizzato di quanto non lo sia nei fatti, ha determinato - secondo i ricercatori - lo spostamento dei partiti verso le ali estreme, lasciando il centro del discorso politico sensibilmente poco frequentato.

issues. La preferenza per l’uno o l’altro partito viene quindi accordata sulla base di una prevalenza di posizioni condivise con il partito proponente, più che su un’adesione ideologica aprioristica, fondata sul riconoscimento di un’appartenenza identitaria comune.

Se questo fattore non è però in sè assumibile come responsabile di un sensibile spostamento di voti, esso è senz’altro all’origine di un profondo cambiamento della identità della militanza.

Un elettorato, insomma, più composito e moderato della proposta politica offerta da Democratici e Repubblicani.

Questo fenomeno è tuttavia alimentato anche dalla naturale tendenza della comunicazione di massa a cavalcare le differenze, nutrire lo scontro. “La copertura delle campagne elettorali – si legge infatti nella ricerca – si concentra sempre più sulla s



Link esterno: www.brook.edu/views/papers/walker/20061208.htm
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