Dare voce ai diisidenti. È questo allora l'obiettivo della Conferenza internazionale “Fighting for Democracy in the Islamic World”, l'iniziativa che dà seguito a “Democracy & Security”, l'evento organizzato a Praga lo scorso giugno dal Prague Security Studies Institute, dall'Adelson Institute-Shalem Center e dalla FAES Foundation for Social Research and Analysis.
La conferenza, realizzata in Italia grazie all'impegno delle fondazioni Magna Carta, Farefuturo e Craxi, dall'Associazione Appuntamento a Gerusalemme e dall'Adelson Institute-Shalem Center, ha messo a confronto le voci del dissenso – intellettuali, artisti, studiosi - con quelle dei leader europei che hanno, o hanno avuto in passato, responsabilità dirette di governo e indirizzo della politica estera della Ue.
Fittissimo il programma, autorevole il panel dei rapporteur. Tra i momenti destinati a colpire più in profondo la sensibilità dei democratici europei, quello dedicato alle drammatiche testimonianze delle personalità del mondo culturale ed accademico mediorientale perseguitate dai regimi autoritari di paesi come Palestina e Libano, Iran e Siria, ma anche Egitto e Sudan.
C'è oggi, è il messaggio echeggiato da più parti nel corso della due-giorni romana, un'emergenza “dissenso” che nulla ha di meno drammatico di quella che nei decenni del regime sovietico trovava il sostegno dell'occidente autenticamente democratico. D'altra parte, è proprio da questa drammatica considerazione che nasceva l'iniziativa promossa a Venezia lo scorso novembre, dalla Fondazione Craxi, nel trentesimo anniversario della Biennale del Dissenso che, grazie all'impegno ed alla determinazione del Partito Socilaista di Bettino Craxi, sfidava apertamente il regime sovietico imponendo per la prima volta al mondo occidentale di riconoscere la voce dei dissidenti perseguitati da Mosca.
Ricco ed autorevole, il parterre della Conferenza romana ha visto, tra gli altri, la partecipazione di uno dei massimi ed autorevoli studiosi di Islam, il professor Bernard Lewis, e quella dell'ex premier spagnolo, Josè Marìa Aznar, protagonista, insieme all'Irlandese David Trimble, di un confronto con Fabrizio Cicchitto,Ulteriori informazioni, approfondimenti e dettagli sull'iniziativa, sul sito ufficiale della Conferenza.