Si tratta di un numero speciale della Fabian Review pubblicato il 20 dicembre scorso quale anticipazione dei temi in discussione sabato 14 gennaio 2006 in occasione della Fabian New Year Conference, alla presenza del Cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown. La rivista della Fabian muove dai risultati di un sondaggio nel quale il 50% degli intervistati ha dichiarato di temere che un’identità britannica non meglio definita potrebbe essere causa di forti divisioni sociali. Il segretario generale della Fabian, Sunder Katwala, stimola al confronto proponendo una carta della Britishness, una sorta di nuovo patto costituzionale definito in 11 punti, un programma di attuazione pratica di provvedimenti atti a stimolare il confronto, la discussione e la definizione di una condivisa nozione identitaria nazionale. Tra le proposte di Katwala, la scrittura di una carta costituzionale; la revisione del rapporto fra Stato e Chiese, volto alla parificazione delle confessioni religiose presenti nella variegata comunità di cittadini britannici; l’istituzione di un servizio civile nazionale rivolto a giovani tra i 16 e i 21 anni: un anno dedicato al lavoro, remunerato dallo stato con un bonus da impiegare per la successiva formazione o per l’avvio professionale. Katwala suggerisce inoltre la promozione di un vasto programma di insegnamento della storia britannica, l’impegno efficace contro ogni discriminazione razziale sul lavoro, l’investimento sull’integrazione delle comunità musulmane. Viene inoltre proposto di sfruttare l’avvenimento delle olimpiadi del 2012 per avviare un calendario di festival ed eventi di carattere storico e culturale con l’obiettivo di sensibilizzare alla storia britannica e stimolare il senso di appartenenza. Il dibattito promosso dalla Fabian Review ospita inoltre un intervento del parlamentare laburista John Denham sulla creazione di un patriottismo di sinistra. Presidente del Comitato agli Affari Interni, Denham scrive che “è estremamente importante poter raccontare la storia dell’impero come un fatto in sé piuttosto che come una cosa buona o cattiva.”Per una più ampia lettura dei contributi apparsi su questo numero speciale della Fabian Review si rimanda al sito della Fabian Society (www.fabian-society.org.uk).
Link esterno: www.fabian-society.org.uk/press_office/display.asp?id=511&type=news&cat=24
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