A giudicare dalla partecipazione, dall’attenzione con cui lo stesso leader del partito ha dialogato col pubblico che, affatto intimorito, ha articolato domande spinose ed affrontato questioni cruciali per il futuro del centro-sinistra britannico, la democrazia partitica inglese non gode affatto di salute cagionevole.
Peter Hain, Hazel Blears, Oona King; Frances O'Grady;Nick Pearce di ipprMartin KettleJohn Kampfner, del New Statesman e David Goodhart di Prospect.Tra i temi affrontati, il , un’analisi articolata sulle conseguenze delle riforme sociali ed un bilancio per evidenziare quali politiche e quali processi è necessario sottoporre alla riflessione del governo. Si è poi discusso del grado di democraticità delle politiche del partito laburista, in riferimento anche all’impegno per le riforme istituzionali; di “rispetto” ovvero della fermezza con cui il governo ha deciso di rispondere al dilagare dei così detti comportamenti antisociali; argomento, questo strettamente legato al tema affrontato in un’altra sezione, quella sulle libertà civili ed al tema dell’immigrazione, anch’esso discusso con la più spiazzante franchezza. Si è quindi parlato del peso che il principio dell’eguaglianza economica ha avuto nelle politiche laburiste e del rapporto politico, più che strategico, con il partito Liberal Democratico.
e si è riflettuto sulla “tirannia della minoranza” in riferimento alle conseguenze della bassa affluenza alle urne. È stato poi articolato con profondità ed esemplare onestà intellettuale il tema del “progressive consensus” ed il modo in cui ristabilire un’idealità laburista