Il Centre for European Reform e Glocus hanno presentato, in anteprima a Roma, la nuova edizione di "The Lisbon Scorecard", l’ormai annuale “pagella” curata per il Cer dai ricercatori Katinka Barysch, Simon Tilford e Aurore Wanlin. Con gli autori, hanno partecipato all’evento romano il Vice-Premier, Francesco Rutelli, globale, in cui tecnologia e invecchiamento della popolazione costringono le economie europee a cambiamenti sempre più repentini. Da questa valutazione, muovono gli autori della scoredard. Lo studio conferma come l’Unione Europea non possa offrire soluzioni uniche, adatte a tutti gli Stati Membri. Ma può quello che può e deve fare è incoraggiare ad imparare dai successi e dai fallimenti reciproci affinché ciascuno trovi la propria via alla realizzazione degli obiettivi di Lisbona. Se l’Unione Europa vuole continuare a crescere, sostengono gli studiosi del Cer, è necessario che le autorità nazionali dei singoli Stati Membri recepiscano questo messaggio. La settima edizione del “Lisbon Scorecard” dimostra, ad esempio, come alcuni paesi dell’Unione Europea siano in una posizione che consente loro di beneficiare della globalizzazione, mentre altri rischiano di uscirne sconfitti. Tra i primi, i paesi del Nord. Con il più alto tasso di occupazione di tutta l’Unione, i settori high-tech più competitivi e il miglior sistema di protezione sociale: Danimarca e Paesi Bassi – unici Stati Membri UE in grado di unire alti livelli di produttività ad un numero elevato di posti di lavoro – sono gli “eroi” della graduatoria di quest’anno. In Francia, Germania ed Italia, si evidenziano alcuni progressi degni di nota, ma ancora molto lenti. I paesi dell’area mediterranea, insieme ad alcuni dei paesi che si sono uniti all’Europa nel 2004, sono i “pigri” dell’UE, mentre Polonia e Grecia, si beccano una sonora e definitiva bocciatura per scarso rendimento. L’edizione 2007 della “Lisbon Scorecard” mette inoltre in evidenza come l’Agenda di riforme europea rimanga tuttora valida. In base alla revisione del processo di Lisbona del 2005, l’Unione Europea sta infatti rinnovando le regole per la competitività, incoraggiando l’innovazione e gli start up; sta quindi aprendosi un nuovo processo di integrazione dei mercati finanziari mentre è in corso la revisione della politica energetica, sia rispetto ad una maggiore pluralità di fonti, sia per ilGeorge Osborne e a Bruxelles, il 5 marzo, con l’ospite Josè Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea. Ulteriori info, sul sito di Glocus
Link esterno: www.glocus.it
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