Per la prima volta dalla sua elezione, quindi, il Presidente si è visto costretto a cercare il consenso dei democratici. A cercarlo, va da sé, sulla missione irakena cui è stata dedicata la gran parte dello speech.All’incontro, moderato da Pietro Nuvola,Pascual tende tuttavia ad arginare la portata dell’evento. Secondo lo studioso, infatti, lo State of the Union ha un forte impatto sugli americani che da esso ricavano l’impressione della destinazione verso cui si orienta la politica statunitense. Ma – aggiunge – non ha un impatto reale sulle politiche concrete del governo.” Secondo Pascual, gli Americani fanno dello speech presidenziale una specie di cartina di tornasole sulla capacità del Presidente di capire i loro bisogni, e dare il senso di appartenenza ad una comunità che si riconosce unita rispetto al mondo esterno.
Un passaggio, questo, al quale Nancy Pelosi, Speaker democratica del Congresso, non ha battuto ciglio mentre non ha potuto che unirsi agli applausi di Dick Cheney, il Vice Presidente, e dei colleghi parlamentari quando Bush ha invitato a sostenere “i soldati che sono al fronte e quelli che ci andranno.”
Sempre sul fronte interno, il Presidente ha poi proposto l’introduzione di un permesso transitorio per i lavoratori stranieri e la riforma dell’assistenza sanitaria, attraverso l’introduzione di incentivi per l’accensione di polizze assicurative private tra i lavoratori ancora scoperti. Insomma, i temi cari ai Democratici che tuttavia non lesinano un’accoglienza piuttosto fredda ai buoni propositi di Bush.
Sul tavolo pesano infatti problemi interni legati alle risorse, alle tasse, alle politiche sociali. Su questi, è pensabile che i Democratici contrattino ma non è ancora chiaro se e in che modo la contropartita sarà il supporto alla strategia irakena del Presidente. Aumentano, infatti, le critiche – non solo nell’opinione pubblica ma anche tra i maggiorenti del Partito il consenso verso il rafforzamento dell’azione diplomatica. È questa , in fondo, la cornice in cui si muovono le osservazioni della Brookings e degli scholar che hanno discusso lo State of the Union.
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